San Siro

San Siro non è sempre stato uno stadio. Prima era un gruppetto di case sulla via da Milano verso Novara. Poche cascine a tiro delle campane della chiesa di san Siro alla Vepra. La Vepra è un affluente della Vettabbia, che un tempo allagava (in buona compagnia) Milano. Oggi della Vepra non rimane traccia (visibile) e il villaggio è diventato un quartiere: San Siro.

Che vuol dire stadio, ippodromo, ville molto belle, cottages in stile inglese con stalle per galoppatori e trottatori e case popolari che quando ci sono i concerti allo stadio non si riesce a dormire. Della chiesa di un tempo è rimasta solo l’abside: la parte anteriore sembra entrata in una costruzione degli anni Trenta come un treno in una galleria. Dunque “stadio di San Siro” vuol dire lo stadio che si trova nel quartiere omonimo. Di questi tempi vuol dire anche altro: soldi, forse corruzione e finanza globalizzata e nella cronaca ci sono tanti attori.

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neoliberismo, economia, bene comune, commento

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MILANO, da città con il cuore in mano a città attrattiva

Mi piacerebbe riflettere sulla parola "attrattiva", parola  che ha sostituito la definizione che dal dopoguerra fino agli anni '80 definiva Milano. Milano una volta non era attrattiva, era la città cunt el coer in man (con il cuore in mano), la città che accoglieva, dava lavoro e opportunità per una vita migliore. Milano è stata la città del riscatto per intere generazioni dal dopoguerra fino a un passato recente in termini di storia, ma che sembra lontano millenni dalla Milano di oggi.
 
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memoria, economia, gentrificazione, gestione pubblica

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Transizione Ecologica contro la pandemia mentale

Il media mainstream italiano mistifica la transizione ecologica, presentando solo problematiche, esagerandole, con nessun riferimento ai vantaggi. Così aumentano i sospetti verso gli ambientalisti. Vogliamo davvero continuare a fare finta che si possa trattare la questione ecologica e il suo legame con il nostro modello di “sviluppo” e consumo, come chiaramente mostrato dalle scelte delle aziende dei vaccini durante la pandemia, con la leggerezza del jusqu’ici tout va bien (“fin qui tutto bene”)
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ambientalismo

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L'ultima frontiera del consumismo.

Mi è capitato di rileggere recentemente un articolo di Elisabetta Teghil apparso qualche anno fa e che mi era sembrato raccontasse la realtà in modo distopico, ma riletto oggi alla luce di quanto ci succede intorno, mi sembra cominci ad aderire alla realtà. In sintesi è raccontato che  l’essere umano così come noi lo conosciamo diventa superfluo.

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neoliberismo, invito lettura, femminismo

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Casa dolce casa, per esempio !

Via Gola a Milano non può certo essere, dal punto di vista geografico, definita come una “periferia”. Si trova nel cuore della zona dei Navigli, quella del divertimento serale, ricca di locali, a poche decine di metri da uno dei quartieri più “trendy” della città. Peccato che anche qui l’Aler con oltre 280 abitazioni, oltre ai deficit burocratici si porta dietro anche la zavorra di un debito consistente, da un lato pretenda l’indennità di occupazione, dall’altro attui una politica di non assegnazione degli alloggi.

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casa, Aler, gestione pubblica, degrado

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«Alle fine dell’ultima guerra mondiale, nel giorno della Liberazione, ci fu una festa come questa. C’era tanta gente come voi, felici, pieni di gioia. Credevano che si sarebbe rovesciato tutto, ma noi non ci siamo riusciti. Fatelo voi, per favore». Dario Fo ricorda al termine del comizio in piazza del Duomo a Milano nel febraio 2013.

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memoria, cultura

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