Casa dolce casa, per esempio !

Via Gola a Milano non può certo essere, dal punto di vista geografico, definita come una “periferia”. Si trova nel cuore della zona dei Navigli, quella del divertimento serale, ricca di locali, a poche decine di metri da uno dei quartieri più “trendy” della città. Peccato che anche qui l’Aler con oltre 280 abitazioni, oltre ai deficit burocratici si porta dietro anche la zavorra di un debito consistente, da un lato pretenda l’indennità di occupazione, dall’altro attui una politica di non assegnazione degli alloggi.

La sbornia degli affitti brevi per la Milano Design Week

Dicevamo giusto in questi giorni che Sala e Maran considerano un problema per la città i 15.000 appartamenti dedicati agli affitti brevi. Li considerano un problema perché secondo loro sono appartamenti in meno da destinare a chi a Milano vorrebbe vivere. A me questa cosa detta da loro suona un po' strana... 

Nella narrazione dei nostri amministratori comunali Milano è la città dove vieni per gli eventi, per fare gli apericena sui Navigli, attrattiva per i turisti e per gli investitori, la città dove entri, consumi ed esci, quindi i proprietari di appartamenti con affitti brevi non fanno altro che adeguarsi a una Milano che non si concentra sui suoi abitanti, ma su chi è di passaggio e porta quattrini senza aver bisogno di nient'altro che i mezzi pubblici mediamente funzionanti e un po' di pulizia nelle vie del centro.

Per vivere a Milano servono 4.455 euro al mese

Servono ben 4.544 euro al mese per potersi permettere un bilocale entro i confini del comune di Milano, peccato che le entrate medie mensili siano di 1.907 per le persone single e 3.432 per le coppie*. Immagino che molti lavoratori tra impiegati, commessi, operati etc. stiano già pensando “a prenderli 1.907 euro al mese!!”, sappiamo che questa cifra da media statistica è sovradimensionata in un Paese dove la maggioranza si considera fortunata quando percepisce uno stipendio di 1.200 euro netti al mese. In una situazione ideale, la spesa per l’affitto dovrebbe corrispondere a una quota non superiore al 30% dello stipendio invece, come molti di noi sanno, l'affitto se ne mangia almeno la metà.

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