Via Gola a Milano non può certo essere, dal punto di vista geografico, definita come una “periferia”. Si trova nel cuore della zona dei Navigli, quella del divertimento serale, ricca di locali, a poche decine di metri da uno dei quartieri più “trendy” della città. Peccato che anche qui l’Aler con oltre 280 abitazioni, oltre ai deficit burocratici si porta dietro anche la zavorra di un debito consistente, da un lato pretenda l’indennità di occupazione, dall’altro attui una politica di non assegnazione degli alloggi.
“Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è un dovere civico„
La nostra Repubblica Italiana si è dotata, 75 anni fa di una Costituzione dove sono presenti molte caratteristiche di democrazia formale ed alla quale si attengono le istituzioni ed i cittadini italiani. Quasi sempre.
Sul voto l’articolo 48 della costituzione afferma: “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è un dovere civico”.
Detto questo da sempre e da parte di qualcuno è difeso il diritto all'astensione, sopratutto oggi quasi sempre davanti ad argomenti referendari “spinosi”.
Ma non è così o almeno non dovrebbe esserlo. Innanzi tutto perché l’astensione non è contemplata in nessun articolo della Costituzione, ne è contrapposta a nessun altro diritto o dovere.
Mi piacerebbe riflettere sulla parola "attrattiva", parola che ha sostituito la definizione che dal dopoguerra fino agli anni '80 definiva Milano. Milano una volta non era attrattiva, era la città cunt el coer in man (con il cuore in mano), la città che accoglieva, dava lavoro e opportunità per una vita migliore. Milano è stata la città del riscatto per intere generazioni dal dopoguerra fino a un passato recente in termini di storia, ma che sembra lontano millenni dalla Milano di oggi.
Il punto nevralgico del malservizio della sanità della Regione Lombardia sono le liste di attesa. Si possono aspettare mesi per una TAC per diagnosi di tumore, uno dei casi eclatanti quando il tempo può fare la differenza tra vivere, convivere e morire. Vivere, convivere e morire sono parole che hanno un peso terribile nella vita di un malato e della sua famiglia, sospesi nell'attesa.
La Regione Lombardia ha messo a disposizione il Centro Unico Prenotazioni che centro unico non è, dato che tutte le aziende sanitarie private convenzionate hanno agende ognuna a sé, sia per le prestazioni in regime sanitario nazionale o ticket, sia per quelle private. Quindi, nel caso si dovessero fare una serie di esami diagnostici per differenti problemi di salute alla ricerca delle date più prossime, si rischia di trovarsi in un circuito perverso di telefonate oppure ore spese in fila agli sportelli.
Il voto per rinnovare il Consiglio Regionale e il Presidente della Lombardia è l’occasione per esprimersi e per cambiare le cose che evidentemente non funzionano nella sanità, nel trasporto pubblico e nelle politiche sull’ambiente e sulla casa.
Ci sono due ragioni per votare Majorino e non chi, come Fontana e la Moratti, ha governato la Regione in questi anni.
La prima ragione riguarda la necessità di rimettere al centro del lavoro della Regione le persone, la vita vera, i bisogni concreti.