MULTIMEDICA, una storia da approfondire.
Il punto nevralgico del malservizio della sanità della Regione Lombardia sono le liste di attesa. Si possono aspettare mesi per una TAC per diagnosi di tumore, uno dei casi eclatanti quando il tempo può fare la differenza tra vivere, convivere e morire. Vivere, convivere e morire sono parole che hanno un peso terribile nella vita di un malato e della sua famiglia, sospesi nell'attesa.
La Regione Lombardia ha messo a disposizione il Centro Unico Prenotazioni che centro unico non è, dato che tutte le aziende sanitarie private convenzionate hanno agende ognuna a sé, sia per le prestazioni in regime sanitario nazionale o ticket, sia per quelle private. Quindi, nel caso si dovessero fare una serie di esami diagnostici per differenti problemi di salute alla ricerca delle date più prossime, si rischia di trovarsi in un circuito perverso di telefonate oppure ore spese in fila agli sportelli.
Proprio a proposito dei tempi di attesa, nel corso della trasmissione di Radio Popolare “37 e 5” condotta da Vittorio Agnoletto il 2 dicembre scorso, una operatrice del call center di Multimedica ha raccontato che l'azienda premia gli operatori che dirottano i pazienti verso i servizi privati. Il premio consiste in un bonus in busta paga.
C'è un'offerta promozionale che si chiama “tariffa agevolata”: se per una visita specialistica con il Servizio sanitario nazionale i tempi di attesa sono improponibili, l'operatore di Multimedica propone questa “tariffa agevolata” e per magia l'appuntamento viene fissato in tempi brevi. In questo modo il paziente rinuncia a servirsi della Sanità pubblica gratuita, o contribuendo con il solo ticket, ed entra nel circuito privato di Multimedica. Una volta intrapresa questa strada con scadenze conseguenti, l'eventualità di tornare a servirsi del Servizio sanitario sarà sporadica e solo in caso qualche appuntamento per visita specialista o esame collimerà con la tabella di marcia.
Il Gruppo Multimedica è una potenza del sistema sanitario convenzionato con la Regione Lombardia, comprende l'Ospedale San Giuseppe a Milano, l'I.R.C.C.S di Sesto San Giovanni e l'Ospedale di Castellanza (Varese). Facendo la domanda semplice al web “chi è il proprietario di Multimedica”? appare Daniele Schwarz, azionista unico tramite la controllante Multimedica Holding Spa. Chi è Daniele Schwarz? L'Amministratore Delegato di Multimedica.
La ricerca prosegue e appare un articolo di Repubblica del 1999 che ci riporta ai tempi degli scandali del San Raffaele, che gonfiava le prestazioni caricando sul Servizio Sanitario per esempio ablazioni del tartaro fatte passare per levigazioni della radice, esami eseguiti in day hospital fatti risultare con degenze di due o tre giorni. Fu un grande scandalo, finirono in galera eminenti personaggi della sanità milanese, a partire da Giuseppe Poggi Longostrevi che era famoso come “Re Mida della Sanità”. Nelle indagini venne anche coinvolta Multimedica e tra gli indagati appare anche Daniele Schwarz, fu arrestato nel 1999 e condannato in primo grado nell'ottobre 2003 per truffa e corruzione.
Il nome di Daniele Schwarz appare anche nelle indagini del 2010 su Filippo Penati, ex sindaco PD di Sesto San Giovanni condannato per concussione nei confronti di diversi imprenditori sestesi. Piero di Caterina, grande accusatore di Penati, dichiarò che venne indirizzato a Schwarz da Marco Bertoli, direttore generale del Comune di Sesto San Giovanni ed esponente del partito. “In un paio di occasioni mi chiese di andare da Schwarz per ritirare dei contributi alla fine degli anni Novanta, cosa che feci. Anche durante il primo mandato di Oldrini (succeduto a Penati dal 2002, ndr) Bertoli mi chiese di tornare da Schwarz, ma io mi rifiutai”. A onor del vero Schwaz non venne indagato.
Credits: Il Fatto Quotidiano, Radio Popolare, Milanotoday
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