La sbornia degli affitti brevi per la Milano Design Week

Dicevamo giusto in questi giorni che Sala e Maran considerano un problema per la città i 15.000 appartamenti dedicati agli affitti brevi. Li considerano un problema perché secondo loro sono appartamenti in meno da destinare a chi a Milano vorrebbe vivere. A me questa cosa detta da loro suona un po' strana... 

Nella narrazione dei nostri amministratori comunali Milano è la città dove vieni per gli eventi, per fare gli apericena sui Navigli, attrattiva per i turisti e per gli investitori, la città dove entri, consumi ed esci, quindi i proprietari di appartamenti con affitti brevi non fanno altro che adeguarsi a una Milano che non si concentra sui suoi abitanti, ma su chi è di passaggio e porta quattrini senza aver bisogno di nient'altro che i mezzi pubblici mediamente funzionanti e un po' di pulizia nelle vie del centro.

Niente cose inutilmente onerose come scuole, aria pulita, edilizia sociale e viabilità.

immobili affitto breve milano

Quindi questi 15.000 appartamenti non sono altro che l'ovvia conseguenza delle scelte dei nostri amministratori e i proprietari li fanno fruttare al massimo, d'altra parte sono i dané il motore di questa Milano e nella Design Week ci danno dentro, come dar loro torto?

Dal Fatto Quotidiano “le prenotazioni raggiungono l’87% dell’offerta totale in questo periodo della Design Week, con la crescita dei prezzi medi del +16% rispetto al 2022.
Se si confronta il prezzo con una qualunque settimana in un altro periodo dell’anno, si vede come il canone medio settimanale è quasi quadruplicato passando da 989 euro a ben 3.770 euro (+245%), con picchi nelle zone di Porta Romana (+337%) e Brera (+314%).”
Sempre dal Fatto Quotidiano “In cima alla classifica c'è Brera, dove per affittare un appartamento per una settimana occorrono in media ben 5.970 euro con cifra record in via Solferino (6.790 euro). Seguono le non distanti Garibaldi/Porta Volta con 4.630 euro a Porta Romana con 3.680 euro. Spostandoci nelle altre zone tradizionanalmente più legate all'evento, i prezzi diventano più “economici”, come nell'area Tortona (2.870 euro) e Lambrate (2.650 euro)".

Agli abitanti veri di queste zone la vita si stravolge per una decina di giorni se non più, considerando i pre-salone e i post-salone, allestimenti e smontaggi. Subiscono l'aumento vertiginoso dei prezzi nella settimana, dal caffé al bar alla spesa, il traffico e il rumore decuplicati, i rientri a tarda notte di allegre e vocianti compagnie. Son contenti solo coloro che fanno cassa, come al solito in questa Milano ne' carne ne' pesce.

 

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casa, economia, gentrificazione, riflessione

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