La Regione Lombardia destina una quota importante di risorse finanziarie a operatori privati invece che alla sanità pubblica, ma non sempre la scelta comporta una maggiore efficienza del sistema. In ossequio al dettato costituzionale, il sistema sanitario italiano si caratterizza per la sua universalità, garantendo a tutti i cittadini l’accesso alle cure. Il servizio sanitario deve essere equo, cioè giusto e proporzionato, accessibile, cioè alla portata di tutte le fasce economiche, vicino, cioè capillare sul territorio. Caratteristiche che non trovano riscontro nell'attuale organizzazione del sistema sanitario lombardo che non è equo perché non risponde alle esigenze dei cittadini in termini di prevenzione e accesso alle cure, non è accessibile perché i servizi d'eccellenza sono erogati da strutture convenzionate che lasciano i pazienti a carico del servizio sanitario in lunghe liste d'attesa privilegiando i “clienti” che pagano, per finire non è vicino, perché grazie alla riforma della sanità in Lombardia di Letizia Moratti, si conferma ospedalocentrica, cioè concentrata nelle grandi strutture ospedaliere.
Leggi di più
|