“Isolare il M5S !„ Tour in Europa di Evi e Bonelli.
Sempre valido il detto attribuito ad Andreotti che diceva "a pensar male si fa peccato, ma il più delle volte ci si azzecca" e a proposito di Bonelli e Evi come non farsi certe domande?
Vediamo la Evi che ha convissuto talmente a lungo il suo malessere con il M5S da fare due mandati e, poco prima dello scadere, ha ritenuto opportuno dare la stura a tutto il suo disagio e trasferirsi dai Verdi. Purtroppo ne abbiam visti parecchi che esaurite le possibilità di farsi rieleggere improvvisamente si sono dissociati dal M5S, quindi a pensar male... Di solito coloro i quali si trasferiscono sono meno incarogniti con il loro ex partito, mentre i pentastellati transfughi sono spesso pieni di rancore vendicativo, come se attribuire la colpa agli altri li facesse sentire meglio rispetto alle proprie scelte.
Vediamo un po' Bonelli (Bonelli chi?) che la prima volta che lo si sente parlare assurgendo all'onore delle cronache lo fa per dire “Mai con i 5 Stelle”, poi in Lombardia obtorto collo ci va ma mugugna e rosica.
Andiamo avanti: all'arrivo della transfuga nei Verdi, che son giusto un piccolo condominio, improvvisamente si sente la necessità di avere un portavoce (Bonelli) e un co-portavoce (Evi) i quali, invece di riflettere sul vuoto assoluto che circonda l'isola del partito ambientalista italiano, si concentrano sullo sputtanamento del Movimento.
Cosa decidono di fare questi ben due portavoce? Di redigere un articolato documento per spiegare la loro contrarietà all'ingresso del M5S nei Verdi europei - documento redatto secondo gli standard main stream che pare di leggere Il Corriere o La Repubblica - e convocano una conferenza con la stampa estera. Bonelli minaccia addirittura un giro nelle capitali europee per contattare personalmente i leader dei Verdi di ogni nazione per impedire la partecipazione del M5S nella coalizione europea. Ma quanto ce l'ha Bonelli con Conte! Sembra quasi che sia infastidito perché il programma dei 5 Stelle ha una forte valenza ambientalista, sia nello specifico che nel complesso.
Qui non siamo in politica, c'è sicuramente qualcosa di più, anche perché i Verdi sono riusciti ad avere un po' di eletti giusto accodandosi a Fratoianni, diciamoci la verità.
Forse Evi e Bonelli dovrebbero concentrarsi su altro, dato che manca un partito Verde nel nostro Paese, manca una visione come quella dei Verdi tedeschi che spesso riescono a determinare scelte di indirizzo, mentre i nostri sono un'isola che non viene bagnata dall'onda che in Europa è ormai in movimento da tempo, in Francia sono diventati forza di governo come in Irlanda, Austria e Finlandia e in diversi land della Germania sono considerati il primo partito. E in Italia?
Era il 1993 quando Alex Langer, padre nobile dell'ambientalismo italiano e presidente dei Verdi europei disse “scontiamo un'alta litigiosità interna, tanta burocrazia da partitino e l'assenza di una leadership riconoscibile all'esterno”, una riflessione nata dal fatto che poco prima i Verdi italiani, a causa di personalismi e frizioni interne al partito, erano riusciti a presentarsi alle elezioni europee con due simboli, Verdi e Verdi Arcobaleno. Eppure erano i tempi in cui il vento era favorevole all'ambientalismo italiano e portarono a casa una percentuale del 6,2%.
Di questo vento favorevole cosa ne hanno fatto i politici green? Hanno occupato a scacchiera gli assessorati all'Ambiente e le varie posizioni amministrative di tutti i parchi nazionali e regionali, ovunque la maglietta ambientalista giustificasse l'attribuzione di una poltrona. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, seppur sostenuti da una marea di associazioni virtuose e impegnate e dalla società civile i Verdi italiani sono ininfluenti.
Quindi consiglierei, anzi chiederei ai Verdi italiani di riprendere in mano la barra dell'ambientalismo nazionale, di fare il giro delle capitali europee per capire come fare ad approfittare dell'onda verde europea e abbandonare l'isola per riprendere il mare aperto. Dedicare tutte queste energie a isolare il M5S in Europa tornerà decisamente poco utile, al nostro Paese e a loro stessi in primo luogo.
Copertina fonte: Quei Due 4 – Più Vicini – Sergio Bonelli Editore – Italiano di cui consiglio la lettura molto divertente. „